MARIO DE BIASI

VITA D'ARTISTA

2023 – 2024

Nel centenario della nascita, la rassegna pone in luce la grande statura artistica del fotografo bellunese, statura cui con tutta evidenza è legata la sua importanza di fotogiornalista, dal momento che solo chi sia in possesso di un naturale talento per la composizione e le geometrie costruttive come era il suo può poi riuscire a rappresentare gli eventi storici con tanto realismo e nitida chiarezza. Sono in mostra immagini tratte dal repertorio delle fotografie di natura, che tanto appassionavano De Biasi e che rendono una testimonianza genuina del suo alto talento compositivo, assieme a scatti di reportage in cui l’elemento estetico, stilistico e costruttivo riveste un carattere evidentemente primario. Opere straordinarie, come le geometrie sul sagrato del Duomo con la neve (1951) o una sublime Brigitte Bardot del 1958, o il piccolo gioiello delle impronte sulla neve del ’64, tanto caro a Bruno Munari, o uno scatto dal primo reportage del 1953 sull’alluvione in Olanda in cui pare di vedere i personaggi di Bruegel il Vecchio. Queste immagini, e quelle sulla natura, sono articolate senza distinzione tematica in un unico allestimento continuo, a evidenziare uno stile che rende le due espressioni manifestazione coerente della stessa grande personalità. Crediamo con ciò di interpretare correttamente le parole scritte una volta, nel 1971, dallo stesso De Biasi: “Per me, una natura morta, un filo d’erba bagnato di rugiada, il torrente di lava dell’Etna o le sparatorie nelle vie di Budapest in rivolta, sono sullo stesso piano. Sono tutte significative. La differenza potrebbe essere nel pericolo che si corre per fermare un’immagine di una rivoluzione in corso, ma la passione e l’intensità con cui si manovra l’obiettivo, con cui si guarda ciò che si fotografa, è la stessa”. Tutte le 34 opere presentate sono in edizione vintage. Non esposta ma visibile su richiesta, una bellissima stampa d’epoca dello scatto Gli Italiani si voltano, del 1954.