Irina Ionesco nasce a Parigi da genitori rumeni nel 1935. Giovanissima, studia come danzatrice di carattere e si esibisce con diverse compagnie fino al 1958, quando si ammala ed è costretta ad abbandonare le scene. Incomincia a dipingere, e come unico tema, rappresenta stanze vuote. Si lega sentimentalmente all’artista del Cobra Corneille, che le regalerà nel Natale del 1964 un apparecchio fotografico Nikon, ancora oggi per lei feticcio e talismano. Irina si ricorda di questo regalo in un pomeriggio di sei mesi dopo, quando le vien voglia di ritrarre un’amica egiziana, Anouk, donna bellissima e dalla “capigliatura raffaellesca”. Telefona a Corneille e si fa dire come usare l’apparecchio, di cui ignora anche le caratteristiche più elementari. Il risultato della prima foto la entusiasma tanto che incomincia a ritrarre le donne che incontra e la figlia, la piccola Eva. Lo stile teatrale, ridondante e barocco della Ionesco, unito alla sua interpretazione totalmente antistorica della donna, di cui in piena era femminista esalta la strapotente malia seduttiva, fanno di lei una vera iniziatrice, a cui diversi grandi della fotografia, a cominciare da Joel Peter Witkin, devono molto. Celebrata negli anni 70, eletta Fotografa dell’Anno per Photography Year BooK nel 1977, la Ionesco incomincia a essere attaccata agli inizi degli anni 80 dalla stampa (soprattutto italiana) per le foto di nudo scattate alla figlia Eva fin dall’età di sei anni. La sua opera viene nondimeno presentata e apprezzata in tutto il mondo e la connota come una delle personalità più geniali e complesse della fotografia del secondo Novecento. Dopo un’assenza di 25 anni, causata dagli innumerevoli articoli della stampa scandalistica negli anni 80, Irina Ionesco ritorna in Italia nel 2001 con una retrospettiva alla Galleria 70, galleria che la presenta al MIART del 2003 e ancora in una personale nel 2005. Irina Ionesco vive e lavora a Parigi.