Nato nel 1923 a Sois, vicino Belluno, Mario De Biasi iniziò a fotografare nel 1945 grazie al ritrovamento fortuito di un manuale di fotografia e altro materiale fotografico tra le macerie di Norimberga, dove era stato deportato. Ritornato in Italia, tenne la sua prima mostra personale nel 1948 e nel 1953 entrò a far parte della redazione di Epoca, periodico per il quale realizzò, in più di trent’anni, centinaia di copertine e innumerevoli reportage da tutto il mondo. Fittissima la sua carriera espositiva, di cui vanno almeno menzionate la partecipazione alla rassegna Gli Universalisti alla Photokina di Colonia nel 1972, quella alla mostra del 1994 The Italian Metamorphosis, 1943-1968 al Solomon Guggenheim Museum di New York (per il cui manifesto fu scelta la sua foto Gli italiani si voltano) e la grande retrospettiva all’Arengario di Milano nel 2000. Vincitore dell’Erich Salomon Preis a Colonia nel 1964, Premio Saint Vincent per il giornalismo nel 1982, premio alla carriera al Festival di Arles del 1994 e Ambrogino d’Oro nel 2006, è presente nel volume The Faces of Photography: Encounters with 50 Master Photographers of the 20th Century. Nel 2003 è stato insignito del titolo di Maestro della Fotografia Italiana dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), che gli ha dedicato un volume monografico nella collana Grandi Autori. Nel 2011, con la mostra Changing Japan. 1950 – 1980, coprodotta dalla Galleria 70, è stato il primo artista straniero a esporre al Photo Salon del Japan Camera Industry Institute di Tokyo. Nel 2013, durante il Photoshow di Milano, ha ricevuto il Premio alla Carriera AIF (Associazione Italiana Foto and Digital Imaging). Mario Mario De Biasi è morto a Milano il 27 maggio 2013. Di quest’anno, per il suo centenario, sono le mostre Naturalis historia, al Broletto di Como, Vita d’artista, alla Galleria 70, e Mario De Biasi e Milano. Edizione straordinaria al Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano.